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Come mangiare l equiseto?

Come mangiare l equiseto?

Versare la pianta nell’acqua fredda, accendere il fuoco e portare a ebollizione. Far bollire qualche minuto e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berlo lontano dai i pasti per usufruire della sua azione remineralizzante e diuretica.

A cosa fa bene equiseto?

L’equiseto, per il suo alto contenuto in silice e minerali, è utilizzato per le sue proprietà diuretiche e mineralizzanti, soprattutto per il tessuto osseo; inoltre, favorisce l’accrescimento osseo, la dentizione e la crescita di unghie e capelli.

Come usare l equiseto per i capelli?

Non c’è nulla di magico o stregato nell’Equiseto per i capelli, per beneficiarne basta preparare un infuso forte utilizzando 2 o 3 cucchiai di questo ingrediente in 250 ml di acqua bollente. Dopo un’ora di riposo, bisogna filtrare: il liquido ottenuto è quello con cui risciacquare i capelli sotto la doccia.

Come raccogliere ed essiccare l equiseto?

Va fatto essiccare senza esporlo ai raggi diretti del Sole (caldo, secco e ventilato sono le condizioni migliori). Sempre in fase di essiccazione non andrebbero superati i 28°C circa e non deve perdere il colore verde o verde chiaro. Una volta essiccato si conserva a lungo.

Quando e come raccogliere l equiseto?

Le parti della pianta che si utilizzano sono i fusti sterili, come quelli che vedete nelle foto, e in ogni caso gli unici che troverete nel periodo di raccolta, che va da fine maggio a inizio agosto (i fusti fertili sono molto diversi e crescono solo all’inizio della primavera).

Come utilizzare l equiseto fresco?

Il macerato di equiseto, così come il decotto, è utile per la difesa biologica delle piante. Utilizzando un comodo spruzzatore a spalla (se non lo avete, potete trovarlo qui), sempre nelle ore fresche della giornata, si può nebulizzare una delle due soluzioni sia direttamente sulle foglie che sul terreno.

A cosa serve l’artiglio del diavolo?

La sua assunzione, in pomata o compresse, viene per esempio proposta contro l’aterosclerosi, l’artrite, la gotta, i dolori muscolari, il mal di schiena, la tendinite, i dolori al petto, i fastidi gastrointestinali, il reflusso gastroesofageo, la febbre e le emicranie.

Come riconoscere l equiseto arvense?

Presenta fusti fertili semplici, di colore bruno pallido misurano fino a 40 cm con diametro di 1-2 cm, hanno ad ogni nodo guaine fogliari con 20-30 denti al margine, che ricoprono interamente l’internodo, all’apice sviluppano un racemo a forma di spiga, lungo 6-8 cm, formato da sporangi a forma di piccoli scudi, dove …

Come si prepara la tisana di equiseto?

La tisana di equiseto Ricetta: 1 cucchiaio raso di equiseto sommità, 1 tazza d’acqua. Versare la pianta nell’acqua fredda, accendere il fuoco e portare a ebollizione. Far bollire qualche minuto e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare l’infuso e berlo.

Cosa raccogliere dell equiseto?

L’equiseto: pianta e riconoscimento. A primavera l’equiseto fa uno stelo giallognolo con un cappuccio più scuro come fosse un fungo, infatti fa spore invece di semi, mentre in estate esce lo stelo verde, quello che è da raccogliere, che si riconosce per le foglie sottilissime simili ad aghi o peli.

Qual è l equiseto tossico?

A parte l’equiseto arvense, quasi tutte le altre specie non sono adatte all’uso interno perché tossiche. Contengono alcaloidi in diverse quantità, ad esempio tracce di nicotina e, soprattutto, palustrina, un veleno che agisce sui nervi e la muscolatura e provoca avvelenamenti anche gravi negli animali domestici.

Quando usare l’artiglio del diavolo?

L’artiglio del diavolo è quindi indicato in caso di tendiniti, osteoatrite, artrite reumatoide e come rimedio naturale per la sciatica, il mal di schiena, mal di testa da artrosi cervicale, dolori generici alla cervicale, artrite, artrosi, gotta.